lunedì 13 aprile 2015

Lorø, "Lorø" [Suggestioni uditive]

Lorø,
Lorø
(Red Sound Records, 2015)
★★★★















Una delle mancanze più gravi di molte band giunte al traguardo dell'esordio discografico può risiedere nella scelta di affidare la propria opera prima a gente di cui non si dovrebbero fidare. Ne consegue che una buona fetta dei "primi album"- a prescindere dal genere -suoni spesso peggiore di quanto dovrebbe. Ma questo non è il caso dei Lorø, trio padovano (ebbene sì, di nuovo Padova, che a giudicare da qualità e quantità di roba è in lizza per divenire la capitale del Metallo italiano) che unisce le sonorità noise-metal alle strutture rigide e ostiche del math-rock
Giovani e dotati, registrano i nove brani del loro album di esordio omonimo fra Bologna, Verona e Padova, prodotti da Enrico Baraldi degli Ornaments, forse la band math italiana per eccellenza. Estranei al dilettantismo e attenti a quella fusione sonora collaudata e valida fra noise, math e perfino jazz (si prenda l'ottima High Five), puntano su un suono vivo e aggressivo nelle iniziali Pollock e Thalia. Ma è nella terza, imponente A Trick Named God che arrivano i passaggi di tempo progressive e numerosi effetti di synth più sperimentali si accompagnano, con stile, al naturale approccio a un math-rock artigianale e periferico. Anche il modo in cui adattano ritmiche elettroniche ai propri pezzi è indice di originalità (Ad Mortem, Clown's Love Ritual). Verso la fine, le chitarre alzano il tiro: è il caso di quella Faster, Louder & Better che suona come potrà suonare un brano stoner del futuro prossimo. Giù il cappello davanti a To Whom It May Concern, pezzo di chiusura duro e senza sconti, costruito su un giro di basso sporco magistrale e con i Lorø disposti a mostrare i muscoli fino in fondo. 
Con i giusti giri armonici e una produzione che spazzerebbe via un buon novanta percento della concorrenza, questi tre padovani non hanno di certo bisogno di "cantarci" alcunchè, fedeli fino in fondo ad una delle regole ferree del math-rock. A rendere Lorø un disco che necessita di credibilità e carattere non serve nient'altro che non sia già qua dentro, complice una miscela di idee veramente incendiarie che ne fanno un esordio che non si ascolta di certo tutti i giorni.

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